Il discorso del Re, un film da Oscar su un set di un film porno

Altro film candidato all’Oscar, Il discorso del Re, se lo è anche aggiudicato. Non ne sono molto convinta, bel film sicuramente del regista Ton Hooper che si è aggiudicato anch’egli la statuetta come miglior regia.Ma le statuette non sono ancora finite perchè ne mancano due: miglior attore protagonista a Colin Firth e migliore sceneggiatura originale.

Il film parla della balbuzie e dei problemi più psicologici che altro del Re Giorgio VI e del rapporto di Re Giorgio VI con lo strambo pseudo-logopedista da cui la moglie lo porta in cura e con cui si svilupperà un rapporto davvero particolare e confidenziale. E’ indubbio che quando vengono sdoganati i reali, seppur Inglesi (che non godono di così tanto riserbo), c’è sempre molta curiosità e attrazione del pubblico. La vita di corte affascina sempre lo spettatore ne sono la prova i successi di quasi tutti i film sui regnanti.

Il mondo del “Palazzo” , i luoghi, le storie private sono affascinanti e curiose e soddisfano il nostro cinico gusto del ridicolo e la nostra sete di vedere la vita di chi non saremo mai. Oltretutto i film ambientati nei bei Palazzi e Giardini della Casa Reale Inglese hanno sempre un gusto accattivante.

Il film è ambientato dal 1925 e colui che sarà Re Giorgio VI è ancora il principe Alberto,Duca di York, secondogenito di re Giorgio V.Il suo problema di balbuzie lo fa essere lo zimbello della famiglia e degli inglesi ma lui non si dà per vinto grazie soprattutto al sostegno della moglie.Consulta diversi logopedisti senza successo e quando ormai ha rinunciato alla vita pubblica e a risolvere il problema,la moglie insiste per l’ultimo tentetivo con un certo Lionel Logue, australiano e conosciuto terapeuta per problemi di linguaggio. Logue stabilisce con il principe Alberto regole ben precise e instaura con lui un rapporto alla pari non senza difficoltà.Inizialmente il problema viene affrontato solo a livello fisico e quindi mascherato ma quando il problema si ripresenta sarà il caso di affrontare anche il fattore psicologico. Alla morte del padre,Giorgio V, sale al trono Re Edoardo VIII (fratello di Alberto),che tutto vuol fare tranne che il re. Infatti Edoardo VIII ha intenzione di pensare solo alla sua vita e di sposare un’americana divorziata cosa che non può fare essendo il Re d’Inghilterra anche il Capo della Chiesa.Fu così che egli abdica e non senza remore Alberto si troverà ad affrontare i suoi problemi con se stesso e con Logue e le paure di essere Re. Dalla sua incoronazione come Giorgio VI , Bertie (diminuitivo di Alberto usato da Logue) e Logue collaborano in modo quasi amichevole e confidenziale fino alla resa dei conti, la dichiarazione di guerra alla Germania del 1939 da trasmettere in diretta via radio a tutta la nazione da Buckingham Palace.

Non ci mancava la storia di un Re fragile e pauroso, un film sui personaggi storici è sempre interessante perchè sono le persone e la loro vita che fanno la storia. Forse non è un film da Oscar però, è prevedibile, dal finale scontato. E’ divertente sì ma non lascia a bocca aperta.

La versione originale è consigliabile, se non altro perchè tradurre problemi di pronuncia, momenti di balbuzie e tecniche logopediste non rende se non nella lingua originale. In italiano non è male ma è da vedere anche in inglese sempre che lo sappiate 🙂

Colin Firth è molto bravo e merita certamente, invece, l’oscar come migliore attore protagonista.

Voto 7.5/10

Curiosità: la stanza dove il logopedista Lionel Logue (Geoffrey Rush) riceveva il re Giorgio VI d’Inghilterra (Colin Firth) sia stata usata come set per un film porno gay.Ecco le prove:

Link Megavideo per vedere il film:

Prima Parte

Seconda Parte